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venerdì 8 aprile 2011

ATLANTIDE : continente o forma-pensiero?? luogo geografico o luogo psichico? 1° parte

atlantide Il Cicap (Comitato Italiano per il  Controllo delle Affermazioni paranormali), sostiene che non esistono continenti sprofondati, nei fondali oceanici, non ve ne sarebbe traccia: "Le ricerche oceanografiche hanno consentito di scoprire molte cose sui fondali oceanici. ...Sappiamo che gli oceani non si sono formati miliardi di anni fa, come si credeva in precedenza, ma sono molto più giovani: non più di 200 milioni di anni. Sappiamo perché esistono i vulcani, dove è più facile trovarli, e perché si verificano i terremoti, perché in alcune zone non se ne verificano e in altre invece sono frequenti. Infine, sappiamo cosa si trova nei fondali oceanici, e non c’è alcuna traccia di antichi continenti sprofondati". 
"Nonostante ci sia ancora molto da scoprire, non resta dunque molto spazio per speculazioni fantasiose su isole e continenti che nascono improvvisamente dal mare, per poi altrettanto rapidamente scomparire in un catastrofico ribollire di acque. Ci riferiamo ai prodotti della fantasia come il mito di Atlantide, di cui parlò Platone nei suoi dialoghi, o all’ipotesi di terre improbabili come quella del geologo P. Sclater, che nel diciannovesimo secolo immaginò un continente nell’Oceano Indiano, tra l’India e il Madagascar, che chiamò “Lemuria”, di cui non si è mai trovata traccia. Oggi, alla luce delle nostre conoscenze nel campo delle scienze della Terra e dell’oceanografia, possiamo dire che l’idea di interi continenti sprofondati improvvisamente nel fondo degli oceani è priva di alcun fondamento scientifico".



Si fa risalire all'americano Ignatius Donnelly (1881) il “merito” di avere rinverdito il mito di Atlantide che, in seguito, fu arricchito di nuovi dettagli da Madame Blavatsky e dai suoi seguaci per il culto da lei creato, la teosofia.
Da allora sono partite dozzine di spedizioni che hanno cercato Atlantide ovunque.
Lo scrittore L. Sprague de Camp diceva:  
«La ricerca di Atlantide colpisce le corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici…»
Mettersi alla ricerca di un continente mitico, insomma, può rappresentare un'impresa molto romantica e divertente per chi la realizza, ma difficilmente potrà portare alla reale scoperta di qualcosa che non è mai esistito"



                                               
L'ultima ipotesi è quella avanzata da un ricercatore francese, Jacques Collina-Girard dell'Università del Mediterraneo di Aix-en-Provence, che avrebbe fatto la scoperta mentre era impegnato in altri studi.

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Il suo scopo era quello di realizzare una mappa ipotetica della costa dell'Europa occidentale di 19.000 anni fa, quando il livello del mare era di130 metri più basso rispetto a quello attuale. La sua ricostruzione rivela un antico arcipelago, con un'isola che si troverebbe proprio dove Platone descrisse Atlantide: cioè appena fuori dalle Colonne d'Ercole, che noi oggi chiamiamo stretto di Gibilterra. Circa 11.000 anni fa, alla fine della glaciazione, il livello dei mari ritornò a salire di circa 2 metri per ogni secolo, secondo quanto si ricava studiando i coralli, e l'isola fu ricoperta dalle acque.
Alcune cose, però, non combaciano con la teoria di Platone. Egli, per esempio, descrive Atlantide come più grande della Libia e dell'Asia messe insieme. L'isola trovata da Collina-Girard era invece lunga 14 chilometri e larga appena cinque. Platone inoltre riferisce che fu l'attività vulcanica a far affondare Atlantide, non il rialzamento del livello del mare

Le letture di Cayce, che affermano che i poli (magnetici) vennero invertiti durante i tempi egiziani, l’illustrazione di Atlantide fatta da Kircher manteneva l’antico concetto egiziano che il sud era in alto, per cui la rosa dei venti su questa antica mappa ha il nord che indica verso il basso. Un’altra cosa affascinante: sulla la mappa il mondo è alla rovescia! La lettura di Cayce sostiene che, in tempi antichi, anche i poli dell’asse terrestre siano stati capovolti e che il Nilo sia sfociato nell’Atlantico (276-2), un fatto scoperto solo di recente grazie alle immagini del satellite che mostravano le tracce dell’antico corso del Nilo verso l’oceano.

Dalla mappa si evince che, così come sostiene anche  Edgar  Cayce, inizialmente Atlantide era un continente nell’Oceano Atlantico. Esso probabilmente a causa di eruzioni vulcaniche si frantumò dando luogo a cinque isole maggiori sprofondate in mare. 
L’ultima a sprofondare fu Poseidia, la quale, secondo le letture, si trova sotto il Mar dei Sargassi: “Il Mar dei Sargassi – quello in cui le caldaie della terra finirono con le forze distruttive nella terra di Poseidia ( una delle cinque grandi regioni di Atlantide) nella sua ultima attività".



Secondo Cayce,  il periodo storico a cui appartiene Atlantide si colloca ad oltre 200 000 anni fa e l’antica Lemuria a 12 milioni di anni fa, ma i fossili del cromosoma Y fanno risalire il primo maschio Homo sapiens solo a circa    150 000 anni fa. Ogni essere vivente simile agli umani ,precedente a questo periodo,  non sarebbe stato Homo sapiens.Per  Cayce, gli atlantidei non erano umani! 
In realtà, la descrizione di Cayce di corpi atlantidei non si avvicina nemmeno lontanamente a qualsiasi fossile trovato su questo pianeta. 
       Descrisse il corpo atlantideo come un “corpo pensiero” che “gradualmente prese forma”. (364-3 e -11) Alcuni dei corpi che descrisse provengono direttamente dalla mitologia umana! Erano corpi di forma-pensiero con parti animali, che creavano creature leggendarie.
 Vi furono anche quelli che non avevano parti animali, ma erano comunque “corpi-pensiero proiettati”. Oltre a questi corpi-pensiero simili agli umani c’erano i “Figli delle Forze Creative” con poteri divini, femminili e maschili (364-11, Genesi 6). Cayce disse: “la fisionomia fu quella di una testa piena con un occhio in più.” Spiegò che l’occhio poteva spostarsi nel corpo e apparire, se necessario, sul retro della testa oppure nel palmo della mano. Aggiunse: “Questi assunsero molte dimensioni per quanto riguarda la statura, da ciò che può essere chiamato nano fino ai giganti – perché in quei giorni ci furono i giganti sulla terra, uomini alti (come lo si direbbe oggi) dai 3 ai 4 metri di statura e in proporzione – ben proporzionati in ogni parte.” (364-11)

       I nostri scienziati non hanno trovato alcuni resti mortali delle creature mitiche né alcuni “corpi-pensiero”, però hanno trovato dei resti di corpi giganti.
 Le ossa di un uomo alto 4 metri furono riportate alla luce nel 1833 da un gruppo di soldati a Lompock Rancho, in California. Armi giganti circondavano il suo scheletro. 
Nel 1936 Larson Kohl, il paleontologo ed antropologo tedesco, trovò le ossa di uomini giganti sulle rive del lago Elyasi nell’Africa centrale. 
Nel luglio del 1877 quattro cercatori trovarono un osso di gamba umana che misurava 1 metro dal ginocchio al calcagno, che significava che l’uomo a cui apparteneva era alto oltre 4 metri.
Recentemente sono state trovate in Etiopia le ossa di una femmina di tre anni, che risalgono a 3,3 milioni di anni fa,  classificata come Australopithecus afarensis, che è nella linea ancestrale dell’Homo sapiens, ma più simile alle scimmie che umano. 
Cayce sostenne chiaramente che gli umani non provengono dalla scimmia, piuttosto fu creata una forma specifica per le anime umane e queste forme si sono evolute secondo le leggi della natura. (3744-5)
La spiegazione che da Cayce per  l'assenza di reperti umani è nella sua descrizione della morte che consisteva in un “un ritiro” da questo piano di esistenza.
 Un esempio eccellente è la sacerdotessa e dottoressa atlantidea Alyne che visse per 6000 anni, poi “si ritirò in se stessa” (assorbendo il suo corpo-pensiero proiettato nella sua mente più profonda) e quindi “prese il volo per Giove”! (823-1) Se questa era la morte tipica dei corpi-pensiero, allora gli scienziati non troveranno i loro resti mortali nelle rocce sulla terra. 
Gli hopi dicono che la porta verso il cielo era aperta in quei tempi antichi, permettendo alle anime di andare e venire a piacere – niente ossa lasciate dietro di sé, niente resti di DNA. 
                                               

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